giovedì 18 maggio 2017

Luci della ribalta

Ha iniziato a correre a cinquant’anni, spesso e volentieri in compagnia della moglie, per contrastare l’inevitabile scricchiolio delle ginocchia che non gli permetteva di giocare a basket. E, ridendo e scherzando, Giorgio Saracini ha completato centocinquanta gare da almeno quarantadue chilometri, portando la canotta dell’Asd Spezia Marathon/Dlf in giro per il mondo, assieme a Cristina Terenziani, sua compagna di vita e di fatiche. Il giusto premio per tanti anni di sforzi e sudore è stato il bell’articolo che l’ottimo Massimo Guerra ha dedicato a Giorgio e che è stato pubblicato martedì scorso sulla cronaca nazionale de “Il Secolo XIX”, corredato da una foto ritraente l’ultramaratoneta spezzino a Faenza, al termine di una tra le undici edizioni della “Cento chilometri del Passatore” che il nostro amico ha concluso. E non finisce qui, visto che Giorgio e Cristina si presenteranno ai nastri di partenza dell’estenuante competizione anche tra qualche giorno, portando orgogliosamente il colore orange del sodalizio gestito dal segretario Massimiliano Ercolini su è giù per l’Appennino tosco-emiliano. Giorgio e Cristina, i loro parenti “diversamente giovani” (che, talvolta, creano qualche grattacapo), le figlie e l’adorata nipotina Eva costituiscono una famiglia che merita le necessarie luci della ribalta, non fosse altro che per i risultati conseguiti e per i consigli che dispensano a tutti coloro che appartengono al mondo del podismo, dall’alto della loro esperienza: infatti, nel poco tempo libero a loro disposizione, i coniugi Saracini si dilettano anche a svolgere il compito di recensori delle gare cui partecipano, elencando sul sito www.speziamarathon.it tutti i pregi e difetti delle competizioni svolte, commentando location, difficoltà dei tracciati, accoglienza, premi e buffet. Due punti di riferimento per il running spezzino, sempre sorridenti e determinati, che hanno fatto conoscere il nome della nostra provincia a New York, Monterrey, Dublino, Malta, Amsterdam, Vienna, Edinburgo, Porto, Parigi, Londra... e che continuano a macinare chilometri, in barba alla loro carta d’identità: in bocca al lupo, ragazzi!

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